Battesimo del Signore (A)

Battesimo del Signore (A)
Is 42,1 – 4.6 - 7 ; Salmo 28 (29); At 10,34 – 38
MT 3, 13 – 17
TEMA: Purezza - Epifania
• In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Gesù si cala nel profondo della condizione umana: è condizione bisognosa di conversione e di
penitenza. Gesù non confessa i peccati, egli è l’agnello innocente, puro, senza macchia, in tutto
simile a noi, tranne che nel peccato. Paolo dirà: “Colui che non ha conosciuto il peccato, Dio lo ha
fatto peccato per noi”. Nel suo battesimo ogni carne è sottoposta a penitenza e a conversione.
• Giovanni però voleva impedirglielo dicendo:
Giovanni conosce l’uomo, sa chi è Gesù, non sa invece perché Gesù accorre al suo battesimo e per
questo vuole impedirglielo.
• Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni a me?
Riconosce la missione di Gesù, colui che battezza in Spirito Santo e fuoco, sa il valore del suo
battesimo, un rito e un segno di una penitenza e di una conversione di cui Cristo non ha
personalmente bisogno.
• Ma Gesù gli rispose: “Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia”.
C’è una giustizia superiore, una volontà oltre quella di Giovanni e oltre la stessa di Cristo Gesù che
si deve adempiere. Dio vuole la penitenza di ogni carne; così sia fatto, perché così conviene che si
faccia. La convenienza è teologica; non di opportunità.
• Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua:
E molto importante la precisazione che Gesù esce dalle acque non appena ricevuto il Battesimo.
Infatti non appena la carne riconosce in Cristo la necessità della conversione, del pentimento e del
ritorno a Dio, si compie l’altro battesimo, quello messianico.
• ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui.
Si compiono le antiche profezie. Lo Spirito assume l’umanità di Gesù e le dona la missione che in
Gesù è regale, profetica, sacerdotale. Da questo momento in poi sarà sempre lo Spirito a muoverlo
sulla via del compimento dell’opera della salvezza. Sarà lui a guidarlo in tutti i momenti della sua
vita storica, fino alla morte sul Golgota. Visibilmente lo Spirito si posa su Gesù. Di questo Giovanni
ne è testimone: “L’uomo sul quale vedrai scendere e posarsi lo Spirito, è lui il messia di Dio”.
• Ed ecco una voce dal cielo che diceva:
La voce è rivelazione, manifestazione: di chi è la voce e cosa essa dice è contenuto nelle parole che
la stessa voce proferisce.
• “Questi è il Figlio mio l’amato, in lui ho posto il mio compiacimento”.
La voce è del Padre, il quale proclama Gesù suo Figlio prediletto. Il messia non è più il servo del
Signore, è il Figlio che si fa servo per amore e per amore compie la missione della salvezza che è
identificazione con l’uomo peccatore, fino ad assumere su di lui la pena e il castigo dovuto ai
peccatori. L’espiazione vicaria è cardine e fondamento delle rivelazione biblica. Nel Figlio Dio si
compiace. Il suo compiacimento nasce dall’amore: Ecco io vengo o Padre per fare la tua volontà; si
consuma nell’amore: non la mia volontà sia fatta ma la tua.
Conviene che adempiamo ogni giustizia
La giustizia, cui Gesù è chiamato a sottoporsi, è la consegna della sua volontà a Dio. Non si tratta però di una consegna momentanea, passeggera, occasionale e neanche per un periodo più o men lungo della sua vita. Questa consegna deve essere totale, non parziale, per sempre e non per qualche istante. È la condizione perché Dio possa prendere pieno possesso della sua umanità e per mezzo di essa redimere il mondo.
La nostra vita può essere guidata da noi o dallo Spirito Santo. Mai potrà essere guidata allo stesso tempo da noi e dallo Spirito. O noi o lo Spirito. O secondo la nostra volontà o secondo la volontà di Dio. Senza il dono della volontà della sua natura umana perfetta al Padre, non vi sarà alcuna giustizia e lo Spirito non potrà scendere e posarsi sopra Cristo Signore, e senza lo Spirito Santo che si posa su di Lui, Gesù mai potrà essere consacrato Messia, Salvatore dell'umanità. Dio si compiace di Gesù proprio per questo motivo: perché si spoglia della sua volontà e gliene fa dono per intero.
Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l'alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre (Is 42,1-7).
La giustizia che Gesù dovrà manifestare consiste per Lui nell'essere sempre dallo Spirito Santo, dalla divina volontà, mai dalla sua. Il Battesimo al Fiume Giordano è questo dono, questa spoliazione, questa rinuncia, questa offerta. È però un dono che dovrà essere fatto ogni giorno, ogni ora, ogni istante. Gesù vive un battesimo di dono perenne. Per mantenersi fedele a questo dono nell'Orto degli Ulivi suda sangue.
Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra (Lc 22,41-44).
Per noi invece il sacramento dura il tempo della sua celebrazione. Subito dopo, all'istante, ci riprendiamo la volontà consegnata alla volontà di Dio, per farne un uso secondo il nostro cuore e non più secondo il cuore del Padre. Se la vita cristiana non si trasforma in una perenne celebrazione sacramentale, essa segnerà sempre un fallimento perfetto, come avviene oggi. L'offerta a Dio o è per sempre, o Dio non potrà lavorare con noi per la nostra salvezza e la redenzione dei nostri fratelli.
Gesù scende nelle acque, si spoglia di sé, si consegna al Padre. Il Padre accoglie il dono che gli viene fatto della sua umanità e riveste Cristo Gesù con il suo Santo Spirito. Da questo istante Cristo Gesù è consacrato Messia, Salvatore, Redentore dell'umanità. Da questo istante lo Spirito lo prende e lo conduce dal Giordano al Monte Calvario, indicandogli ogni giorno la strada da seguire, perché vi giunga rimanendo sempre nella volontà di Dio, manifestandola compiuta, realizzata in ogni sua parola e azione, fatto ed evento. È il più grande miracolo compiuto da Dio sulla nostra terra.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con Cristo.

Spunti di riflessione :
- Siamo obbedienti alla volontà di Dio, affinché si compia ogni giustizia?
- La logica del servo di Dio prende anche la nostra vita?
- Il mio essere "battezzato" è un conformarmi a questo mondo o invece è un continuo, anche se faticoso, cammino di coerenza cristiana come testimone della Fede in Cristo?
- Quanto so essere per gli altri, e per me, uomo della Speranza e della fiducia in Colui che tutto può, anche nei momenti più critici della Vita?
- Quanto sono capace di realizzare nei piccoli gesti quotidiani l'attenzione e la Carità verso gli altri?
- Perché Gesù “esce allo scoperto” dopo la vita nascosta a Nazaret?
- Come matura la consapevolezza della sua identità e missione?
- Mi è capitato, ad un certo punto, di intraprendere qualcosa di nuovo nella mia vita cristiana?
- Chi o quale esperienza mi ha rivelato più pienamente la mia identità, vocazione e missione?
- Che senso ha per me il ricordo del mio battesimo?