I domenica di Avvento anno C


I Domenica di Avvento (C)
Ger 33,14 – 16; Salmo 24 (25); 1Ts 3,12 – 4,2
LC 21,25 – 28.34 – 36
TEMA : Attesa - Veglia
• In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.
Come per la fine di Gerusalemme segno premonitore era l’ammassarsi di eserciti dinanzi alle sue porte, così per la fine del mondo, o seconda venuta del Figlio dell’uomo, segni premonitori sono gli sconvolgimenti che avverranno nell’intero creato. L’entità di tali sconvolgimenti non è però misurabile dalle parole del Vangelo, per cui ogni segno che avviene in una parte del creato mai potrà essere assunto come segno della venuta del Figlio dell’uomo. Ma quando verrà il tempo della fine gli uomini se ne accorgeranno, perché il cosmo vivrà un attimo di tale sconvolgimento che il risultato non potrà essere che la fine.
Fino a questo tempo quanti la prediranno o la diranno imminente saranno sempre contraddetti dalla storia e smascherati come ingannatori e bugiardi. Chi inganna e mente su queste cose non è da Dio; Dio non è con lui, perché Dio è mistero e verità insieme.
• Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
L’intero cielo, nella sua armonia e nella sua potente struttura, nel suo ordine e nel suo governo, sarà sconvolto. Sarà nuovamente il caos primordiale, preludio di un nuovo cielo e di una nuova terra, che il Signore si accinge a creare.
• Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Quando questi sconvolgimenti staranno per compiersi, in quel preciso istante vedranno apparire il Figlio dell’uomo su una nube con potenza e gloria. La nube è il segno della divinità, è il segno di Dio. Il Figlio dell’uomo, Gesù, verrà nella sua veste divina, non verrà più sotto le spoglie della debolezza umana. Lui verrà rivestito di tutto lo splendore della sua divinità. Manifesterà allora tutta la sua potenza, mentre ora ha manifestato tutta la debolezza della carne, la sua fragilità che si concluderà presto sul patibolo della croce.
• Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Per i giusti questi avvenimenti devono essere letti nel segno della speranza, nel segno di una liberazione che è vicina. È la fine di ogni loro sofferenza, di tutti quei tradimenti e di quell’odio che si è riversato su di loro a causa del nome di Gesù. Ora per loro viene il momento della gioia, della letizia spirituale, per questo essi devono levare il capo, perché si entra definitivamente nel gaudio eterno del Signore.
Alzarsi e levare il capo è tipico di colui che si pone in osservazione, per vedere il più lontano possibile, in modo da decifrare prima, quello che sta per accadere, se è un evento di lutto e di morte, o un evento di vita e di gioia. Gesù annunzia per i giusti un evento di gioia e di vita eterna. Arriverà per loro come da lontano ed essi potranno scorgerlo e rallegrarsi.
• State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso, come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Poiché nessuno conosce l’ora della fine, è necessario che la si attenda nella vigilanza, con attenzione. Gesù dona alcune regole per attendere santamente questo momento.
Prima di tutto bisogna evitare le dissipazioni cioè tutto ciò che in qualche modo distoglie lo spirito dal prepararsi all’incontro con questo attimo, dalla semplice distrazione o dimenticanza che questo attimo avverrà, fino allo sbriciolamento del nostro cuore in mille pezzi dietro mille piccole faccenduole della nostra esistenza. È altresì dare al nostro spirito mille direzioni, mentre una sola gli è necessaria, quella verso il regno dei cieli, verso la vita eterna.
Chi è senza spirito non può camminare verso Dio, non può fare bene neanche le cose della terra.
Gli affanni per le cose di questo mondo soffocano invece lo spirito di ogni buona volontà. A volte si comincia bene, ma poi a causa di questi affanni, di queste preoccupazioni, si abbandona, si lascia tutto, le cose della terra conquistano lo spirito e lo dominano a loro piacere. Quando questo accade non c’è più spazio in esso per le cose del cielo e si vive una vita spiritualmente morta, inesistente. È la fine di ogni aspirazione soprannaturale, ma anche di ogni lavoro santo per l’edificazione del regno.
• Vegliate e pregate in ogni momento perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio delI'uomo».
Come rimedio Gesù chiede la vigilanza e la preghiera. Con la vigilanza lo spirito è sempre in stato di attesa; è come la sentinella che teme la venuta del nemico in ogni momento e per questo vigila, è all’erta, non si concede distrazione, perché un solo attimo di disattenzione potrebbe essere per lui di grande rovina e con lui per tutti gli altri. Questa è legge della storia, deve essere anche legge dello spirito. Sovente però ci si lascia cullare pensando che per lo spirito valgano altre leggi, o che la legge della vigilanza venga sospesa del tutto, tanto ci pensa il Signore a rimediare ogni nostra disattenzione. Questo è falso, le disattenzioni hanno sempre delle conseguenze eterne.
Con la preghiera invece si ottiene da Dio quella forza e quella luce necessaria che ci permette non solo di stare vigili e attenti, ma anche di camminare spediti verso l’appuntamento con l’eternità. La preghiera libera il cuore dalle imperfezioni, dai vizi, dalle possibili stanchezze, da ogni tentazione che potrebbe ergersi sul nostro cammino al fine di farlo deviare. La preghiera prepara il cuore e lo spirito all’azione santa e dona all’anima la resistenza nella perseveranza. Come il cibo è per la vita del corpo così la preghiera è per la vita dell’anima; senza preghiera l’anima si indebolisce, deperisce, muore e l’uomo è preda e conquista della sua concupiscenza che è abbandono della via del regno per immettersi sui sentieri del male in cammino verso la morte eterna.

Quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso
Quando la Scrittura ci ammonisce di vigilare, stare attenti perché quel giorno non ci piombi all'improvviso, il suo riferimento è nitido. Essa si riferisce al giorno di Sodoma. Non appena Lot uscì dalla città, piovve su di essa fuoco e zolfo e la distrusse(Gen 19,1-29).Che la nostra vita sia santa o non santa, ricca di virtù o colma di vizi, non ha alcuna importanza sulla tempestività della venuta del Signore. L'importanza e la differenza la fa il giusto giudizio di Dio. Se siamo nelle virtù si aprono le porte del Paradiso, se siamo nei vizi, quelle della perdizione. Questa sarà una differenza eterna. Per questo siamo invitati a porre ogni attenzione a che mai passiamo nel campo del peccato, del vizio, dell'immoralità, della non crescita in grazia e sapienza. Se la morte viene, e verrà sempre all'improvviso, e dovesse trovarci malconci spiritualmente, per noi mai si potranno aprire le porte del cielo. Saremo accolti da Satana e dai suoi angeli per sempre. Se non ci fosse il giusto giudizio di Dio, potremmo vivere come ci pare meglio.Oggi la falsa profezia dice che tutte queste cose sono una favola, un genere letterario, un modo di dire. Se queste parole fossero uscite da un uomo potremmo anche pensare ad un suo desiderio di vendicarsi del male in un modo atroce, tremendo, spietato. Non potendo fare nulla contro di esso, viene rimandato ad un giudizio eterno di Dio. Queste parole non sono di un uomo. Sono dello stesso Dio, il quale ci ammonisce che Lui sempre viene nella storia e alla fine di essa. Lui viene per la grazia, il perdono, la riconciliazione, la misericordia, ma viene anche per il giudizio. Viene per dare a ciascuno secondo le sue opere. Anche i dannati dell'inferno attestano questo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni stoltezza.
Spunti di riflessione:
- Perché mai all’inizio dell’Avvento la Chiesa ci confronta con la fine del mondo?
- Cosa rispondere a coloro che dicono che la fine del mondo è vicina?
- Leggendo il brano evangelico, hai trovato parole di consolazione e di speranza, di fronte alle tribolazioni e alle tristezze della vita o una continua paura?
- Se il Figlio dell’uomo verrà, ma non a breve scadenza, che cosa significa il tempo che stiamo vivendo? Qual è il modo giusto di viverlo?