I DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

I Lettura: Is 55, 1- 11
Cant. Is 12, 2 -6
II Lettura: 1 Gv 5, 1 -9

Colletta
Padre d’immensa Gloria, tu hai consacrato con Potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti I popoli;
concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del Suo battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del Tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace.
Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

OSSERVAZIONI

v.7 dopo di me: let: “viene…dietro di me” espressione che indica normalmente l’atteggiamento di un discepolo che segue il maestro. ( Cfr. vocazione di Eliseo 1 Re 19,21).
v.8: La superiorità di Gesù si commisura su quella del suo battesimo il quale è tanto maggiore di quello di Giovanni quanto lo “Spirito Santo” è maggiore rispetto “all’acqua”. Il battesimo in acqua fa prendere coscienza del peccato.
Con Spirito Santo: realizza la nuova creazione. Cfr Is 32,15- 16;44,3; Ez 36,26; Gb 3,1-2; Ez 37,1-14; Gv 3,1-21; Rom 6,1-14; Col 1,1-17.
v.9 viene da Nazareth: un paese sconosciuto e disprezzato. ( Cfr Gv 1,45-45)
Galilea: una regione di periferia, multi razziale quindi impura nella mentalità degli Ebrei devoti. (Ricordiamo che sarà il luogo delle apparizioni del Risorto. Cfr Mt 28,7.10.16; Gv 21,1).
Fu battezzato: Gesù viene e fa la fila con i peccatori. Lett. “immerso nel Giordano” l’acqua è simbolo del mondo sbattuto dalle onde del male e quindi gesù diventa compagno di viaggio di ogni peccatore. Is 53,4-5; Is 59,12; Rom 5,6; 2 Cor 5,21; Eb 4,1-15; Mc 15,27.
v. 10 risalito dall’acqua: il male non lo soffoca ma lo sconfigge e ne esce subito. Vale anche per il cristiano. Fil 2,7-9; Rom 6,1-23; 1 Cor 15,16-34.
I cieli si lacerano: Dio rompe il suo silenzio. Cfr Is 63,19; Mc 15,38.
Scende lo Spirito: come sul servo di Yahweh. Cfr Is 11,1-2; 42,1; 61,1; la colomba evoca la creazione Gn 1,2 e la pace Gn 8,12.
v.11 voce: viene ascoltata solo da Gesù e lo chiama alla sua vocazione.
Mio figlio: evoca il salmo 2,7: Gesù ha una familiarità molto intima con il padre.
Diletto o amato: evoca il servo di Yahweh Is 41,2
Compiaciuto: il Padre ha trovato uno che lo comprende e che esegue il suo progetto. Cfr Sir 1,27; 11,17; 15,15.
RINASCERE NELL'ACQUA E NELLO SPIRITO Pseudo-Ippolito *
Questa omelia greca è giunta fino a noi sotto il nome di S. Ippolito. Molto probabilmente però, non è sua, ma risale al IV secolo e proviene dal vicino Oriente. Rivela molto bene il genere dell'omelia battesimale di questo periodo. Composta per la festa dell'Epifania, «la santa manifestazione di Dio», ci ricorda che, per il battesimo, noi partecipiamo alla filiazione divina manifestata a Gesù Cristo al momento del battesimo nel Giordano.
Il Cristo, creatore di ogni cosa, è disceso dal cielo come pioggia, si è fatto conoscere come una sorgente, ha effuso se stesso come un fiume, si è fatto battezzare nel Giordano... La sorgente incomprensibile, la sorgente che dà agli uomini la vita e che non si esaurisce mai, si nasconde sotto un po' d'acqua povera e vana. Lui che è onnipresente, mai lontano da nessun luogo, lui che è incomprensibile agli angeli e invisibile agli uomini, si fa battezzare, perché così ha voluto...
Ed ecco che per lui si aprirono i cieli e si udì una voce che diceva: «Questi è il mio Figlio diletto, nel quale mi san compiaciuto» (Mt. 3, 16-17). Il diletto genera amore, la luce immateriale genera la luce inaccessibile (I Tim. 6, 16)... Quest'uomo, che è detto figlio di Giuseppe, è anche il mio Unigenito per la sua natura divina. Questi è il mio Figlio diletto: affamato, nutre migliaia ,di esseri; spossato, dà riposo a chi è prostrato dalla fatica; mentre non ha dove posare il capo, porta ogni cosa nelle sue mani; consumato dalla sofferenza, risana ogni malattia; schiaffeggiato, dà la libertà al mondo; trafitto al costato, risana il costato di Adamo.
Ma vi prego, fatemi bene attenzione: vorrei risalire alla sorgente della vita, contemplare la sorgente da cui scaturisce la salvezza. Il Padre dell'immortalità ha mandato nel mondo il Figlio, il Verbo immortale. Questi viene tra gli uomini per immergerli nell'acqua e nello Spirito. Volendoci rigenerare all'immortalità dell'anima e del corpo, ha infuso in noi lo Spirito della vita, avvolgendoci interamente come in una armatura incorruttibile. Se dunque l'uomo è stato reso immortale, sarà anche reso partecipe della natura divina (II Pt. 1, 4). E se l'uomo è stato fatto Dio per mezzo dell'acqua e dello Spirito Santo con la rigenerazione battesimale, diverrà anche coerede del Cristo (Rom. 8, 17) con la risurrezione dei morti.
Per questo io grido: Venite popoli e genti tutte all'immortalità del battesimo... Questa è l'acqua che partecipa dello Spirito: da essa è irrigato il paradiso, da essa è resa fertile la terra, per essa crescono le piante e gli animali si moltiplicano. In una parola, grazie a quest'acqua in cui il Cristo si fece battezzare e sulla quale discese lo Spirito, simile ad una colomba, l'uomo è rigenerato e richiamato alla vita.
Chi scende con fede nel lavacro della rigenerazione, si spoglia della sua servitù e riveste la filiazione divina. Riemerge dal battesimo vestito di luce come il sole ed irradia attorno a sé lo splendore della giustizia. Ma, ciò che più importa, ne risale figlio di Dio e coerede del Cristo. A lui e allo Spirito infinitamente santo, buono e vivificante, gloria e potere ora e sempre, per tutti i secoli dei secoli. Amen.