IV DOMENICA TEMPO ORDINARIO (B)

IV DOMENICA TEMPO ORDINARIO (B)
Dt 18,15 – 20; Dal Salmo 94 (95); 1 Cor 7, 32 – 35;
MC 1, 21 – 28

TEMA: Autorevolezza

• In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, a Cafarnao , insegnava.
Siamo a Cafarnao; Gesù entra nella sinagoga; è un momento ufficiale il sabato, poiché è il momento della comunità. In questa ufficialità, in un atto pubblico della comunità, Gesù si mette ad insegnare. L’insegnamento è opera propria di Gesù Signore. L’insegnamento è del Maestro. Gesù pertanto ufficialmente si presenta al popolo radunato come il Maestro, colui che ha una Parola forte, sicura, vera da dare e da offrire.

• Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ma c’erano altri maestri in Israele, versati nella conoscenza della Scrittura. Il popolo avverte una differenza sostanziale; tra Gesù e gli altri c’è l’infinito che li separa ed è l’autorità di Gesù. Gli altri parlavano di qualcosa che è fuori di loro, distante dalla loro vita, soprattutto dal loro essere. Gesù invece trae il suo insegnamento dal profondo del suo essere, dall’intimo della sua personalità, dal nucleo del suo cuore. La sua è una parola vera, come vera è la presenza di Dio in mezzo a loro.
Tra lui ed il suo insegnamento c’è quell’unità di vita e di parola, di dire e di fare, di professare e di insegnare. Cuore e mente, volontà e parola, esistenza e missione sono in lui un’unica realtà. Soprattutto il popolo avverte la novità della verità in tutto ciò che il Cristo insegna e per questo fa la differenza, ma anche rimane stupito. In quest’uomo c’è più che la presenza dell’uomo. C’è qualcos’altro, c’è un mistero che bisogna scoprire, e per questo si interroga, si chiede, si domanda, vuole una risposta.

• Ed ecco, nella sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci!”.
Non è solo la parola la forza di Gesù; è tutta intera la sua persona. Il mondo delle tenebre lo avverte, sente che è venuta la sua ora e protesta. Gesù è colui che è venuto per distruggere l’impero del male, per provocare la sua rovina. Inizia il momento della lotta. Strumenti visibili, storici, di cui si serve il regno delle tenebre sono gli uomini. E’ attraverso la loro cattiveria e malvagità che egli si oppone risolutamente a Gesù Signore. Ma così facendo non sa che accelera la sua rovina e la sua catastrofe. Ogni colpo inferto contro Cristo diviene un colpo inferto contro se stesso.

• “Io so chi tu sei: il santo di Dio”.
Satana sa chi è Gesù: è il messia di Dio. Lo svela per rovinarlo. Egli sa infatti che il popolo attende un messia terreno, assai umano e politicizzato. Vorrebbe che Egli assumesse questa colorazione assai socializzante. Fu questa una delle tentazioni nel deserto. Ora nella vita pubblica diviene tentazione palese, evidente. Ma Gesù non si lascia adescare. Con forza e con fermezza si impone sullo spirito immondo.

• E Gesù lo ordinò severamente: “Taci! Esci da lui”.
Il silenzio è via di salvezza. E’ regola prudenziale. La verità, quando è detta dal male, è sempre proferita per confondere e creare scompigli. E’ il fine cattivo che rende cattiva la parola pronunziata. Perché la verità sia e rimanga verità deve essere proferita da una bocca santa per fini santi. Una verità frutto di imprudenza, o di cattiveria, è una non verità, diviene un fatto a servizio del male per la rovina dei giusti. Dinanzi ad una simile verità bisogna essere forti, saggi, coraggiosi. Gesù lo è, impone il silenzio, comanda allo spirito di uscire dall’uomo.

• E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Lo spirito non può che obbedire al suo Signore. Ma anche nell’obbedienza coglie l’occasione per provocare l’ultimo danno. Ma ormai è finita per lui. C’è l’uomo forte dinanzi al quale deve cedere il regno.

• Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità.
Dinnanzi alla potenza di Gesù il popolo è preso dal timore. E’ un timore riverenziale. Avvertono la presenza del divino. Si interrogano, colgono la realtà, sentono la presenza del mistero in mezzo a loro. Ma non vanno al di là di ciò che hanno ascoltato e visto. La dottrina è assai diversa; le modalità anche; i contenuti sono nuovi. C’è qualcosa di non definibile in quest’uomo.

• Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!”.
La sua opera ha un potere anche sugli spiriti immondi. Oltre questo non sanno andare. Si fermano. Ma già il cuore sussulta, è in fermento.

• La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
La voce corre, passa i confini di Cafarnao e dei paesi limitrofi, si diffonde in tutta la regione della Galilea. C’è una via per la diffusione del vangelo, essa passa per il bisogno dell’uomo. Quando viene fatto all’uomo un bene reale, colui che ha ricevuto il dono, ne parla, diffonde la voce, pubblicizza la persona dalla quale ha ricevuto il bene. Spetta poi a colui che è il missionario non cadere nella trappola della pubblicità; è suo preciso dovere restare nel puro compimento della volontà di Dio. La tentazione della “pubblicità” è la più grave prova che possa capitare ad un vero inviato di Dio; se cade, compromette tutta la sua missione. Fu questa la seconda tentazione vinta da Gesù.
Che è mai questo? (M. Costantino di Bruno)
La salvezza è dall'ascolto della Parola di Dio. Se questa è data nella sua purezza e integrità, produce sempre un frutto di conversione, redenzione, santità. Se invece viene alterata, contraffatta, trasformata, se ad essa si aggiunge e si toglie, non essendo più parola di Dio, non potrà produrre alcun frutto di vera salvezza e l'uomo soccombe sotto il peso dei suoi peccati, della sua trasgressioni, della sua fragile e debole umanità.
Nel popolo di Dio il dono della Parola ha sempre creato seri problemi. Geremia così annunzia: "Le vostre iniquità hanno sconvolto quest'ordine e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere; poiché tra il mio popolo si trovano malvagi, che spiano come cacciatori in agguato, pongono trappole per prendere uomini. Come una gabbia piena di uccelli, così le loro case sono piene di inganni; perciò diventano grandi e ricchi. Sono grassi e pingui, oltrepassano i limiti del male; non difendono la causa, non si curano della causa dell'orfano, non difendono i diritti dei poveri. Non dovrei forse punirli? Oracolo del Signore. Di una nazione come questa non dovrei vendicarmi? Cose spaventose e orribili avvengono nella terra: i profeti profetizzano menzogna e i sacerdoti governano al loro cenno, e il mio popolo ne è contento. Che cosa farete quando verrà la fine?" (Ger 5,25-31).
In un altro passo lo stesso profeta dice: "La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno; il mio popolo, invece, non conosce l'ordine stabilito dal Signore. Come potete dire: "Noi siamo saggi, perché abbiamo la legge del Signore"? A menzogna l'ha ridotta lo stilo menzognero degli scribi! I saggi restano confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Ecco, hanno rigettato la parola del Signore: quale sapienza possono avere? Per questo darò le loro donne a stranieri, i loro campi ai conquistatori, perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: "Pace, pace!", ma pace non c'è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire" (Ger 8,7-12). Ogni profeta lamenta la grande menzogna nella trasmissione della Parola di Dio da parte di coloro che per ministero, missione, erano chiamati a svolgere questo ufficio di vera vita in seno al popolo del Signore.
Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Viene Gesù e constata lo stesso disastro nella trasmissione della Parola del Padre suo. Fa della sua vita un continuo insegnamento, ammaestramento, predicazione. Lui parla dal cuore del Padre suo al cuore dei suoi fratelli, dice loro la Parola nella sua pienezza di verità, misericordia, pietà, compassione, giustizia, santità. Il popolo nota la differenza e lo afferma pubblicamente. Vi è un abisso di autorità tra la Parola di Gesù e quella degli scribi. Quelle dei loro scribi erano parole incollate artificiosamente le une alle altre. Apparentemente belle e altisonanti, rimanevano fuori del cuore degli uomini. Non lo muovevano a conversione, a penitenza. Quella di Gesù era invece una Parola unta di Spirito Santo. Entrava nel cuore. Lo toccava. Lo spinge a vera conversione. Questa è la straordinaria autorità della Parola del Signore: la conversione del cuore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci sempre la Parola vera.

Spunti di riflessione:

- C’è un deficit di autorevolezza nel nostro tempo? Di cosa si parla oggi, quando si parla di autorità? E perché si deplora la crisi dei maestri? Non ci sono più maestri perché non ci sono più discepoli o è vero l’esatto contrario?
- Posso dire: “Io sono pienamente libero/a, signore/a di me stesso/a? Se non lo posso dire di me, allora qualcosa in me è posseduta da altri poteri. Come faccio per espellere questo potere estraneo?
- Oggi molta gente non vive, ma è vissuta. Non pensa, ma è pensata dai mezzi di comunicazione. Non ha un pensiero critico. Non è padrone di sé. Come espellere questo “demonio”?
- Quanta autorità ha la Parola di Cristo nella tua vita, nelle tue scelte di vita, nella tua vita morale, di relazione?
- Per i cristiani i comportamenti morali scaturiscono dalla fede, incanalati nel vangelo. Gesù è verità e vita. Vale la trasparenza evangelica e le intenzioni del cuore. Ti attieni? Ti eserciti nella libertà interiore, nell’ essere libero da te stesso? Tendi a ciò che è vero, giusto, buono agli occhi di Dio e lo fai tuo? Hai occhi limpidi? Quanto Cristo Gesù ti è Signore nell’allontanare da te il male?