XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO (A)

XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO (A)
Ger 20, 10– 13 ; Salmo 68 (69); Rom 5, 12 – 15
MT 10, 26 – 33
TEMA: Paura – Coraggio

• In quel tempo , Gesù disse ai suoi apostoli: “Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto.
Sia nella storia, che nell’eternità la luce svelerà i segreti dei cuori. Tutto apparirà e si mostrerà nella
sua vera essenza di bene, o di male. Tutto anche sarà sottoposto al giudizio di Dio, il quale renderà a
ciascuno secondo le sue opere. Il cristiano non deve pertanto avere timore di vivere la sua vita alla
luce del sole, è questa l’esigenza della verità evangelica. Anche se lui nascondesse la verità, questa
verrebbe ugualmente alla luce. E’ giusto e doveroso che sia lui stesso a renderla manifesta.

• Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio annunciatelo dalle terrazze.
Il cristianesimo non è la religione dei segreti, ma del mistero; ma il mistero è verità, luce data alla
mente perché la comprenda, la penetri da essa si faccia comprendere e penetrare. Per questo bisogna
dire e predicare la parola di Dio apertamente, pubblicamente, dinanzi ad ogni uomo. La luce vive
nella luce; solo le tenebre si ammantano di tenebre per sopravvivere. Il cristiano non teme la luce; si
allontana dalle tenebre e dai nascondigli.

• E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima;
L’uomo nella sua malvagità omicida può raggiungere solo il corpo; mai potrà raggiungere l’anima,
lo spirito, che rimane sempre libero. Ma anche il corpo un giorno ci sarà ridato tutto splendente di
luce se lo offriamo in sacrificio alla verità, alla luce di Dio.

• Abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo.
L’unico che bisogna temere è Dio, il quale giudicherà la nostra vita (anima, spirito e corpo) e se la
troverà rea di morte eterna, la precipiterà nella Geenna del fuoco. Viene qui ribadita la sorte eterna
che è di dannazione per coloro che in vita si sono ribellati a Dio e hanno vissuto nella trasgressione
dei suoi comandamenti. L’inferno è verità di fede: verità indiscussa, è la sorte riservata agli
impenitenti.

• Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nessuno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.
Ma sopra ogni vita c’è il Padre dei cieli che vigila; ogni vita è posta nelle sue mani e nella sua
Provvidenza amorosa. Niente avviene, può avvenire senza che lui lo permetta e se lo permette è
sempre per il bene totale della nostra persona.

• Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Il cristiano può con generosità, con dedizione, con fermezza di cuore vivere e testimoniare la sua
fede. Quanto avviene in persecuzioni, avviene solo per il bene di chi la persecuzione subisce, se la
vive però secondo la legge della divina verità, carità e speranza, se è causata solo a causa del nome
di Cristo.

• Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli;
Riconoscere Gesù dinanzi agli uomini significa confessarlo come il Salvatore e il Redentore del
mondo e della propria anima; vuol dire altresì testimoniare con la propria vita la nostra adesione a
Lui, Via, Verità e Vita. Non si tratta quindi di sola conoscenza intellettiva; essa è invece
sapienziale, vitale, redentiva, sacrificale, oblativa. Per conoscere lui si è disposti ad offrire per lui la
propria vita. E’ il martirio cristiano. Dalla confessione e vita di fede il frutto è l’accoglienza nel suo
regno di luce e di gloria.

• chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.
Non sarà accolto nel regno, chi non avrà avuto la forza di dimorare sempre nel regno di Dio sulla
terra, quando a causa della persecuzione, il rimanere avrebbe comportato la perdita della nostra vita.
Gesù domanda ai suoi seguaci una consacrazione e dedizione incondizionata a lui, è questa la via e
la porta per entrare nel regno dei cieli.

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo (M. Costantino di Bruno)
Il cristiano è uno che si è "venduto" a Cristo, si è "consacrato" a Lui, a Lui si è "votato" nel corpo, nello, spirito, nell'anima per la difesa di Cristo. Usando una immagine cara a Gesù e che Gesù applica a se stesso, il cristiano è il Buon Pastore di Cristo. Cristo è il Buon Pastore del cristiano, il cristiano è il Buon Pastore di Cristo. La sua vita è tutta consacrata per far vivere Cristo in ogni cuore, ma anche per difendere Cristo da ogni lupo rapace che insidia la sua vita per distruggerla, abbatterla, divorarla.
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore (Gv 10,1-13).
Verso Cristo Gesù il cristiano può essere mercenario o Buon Pastore. È mercenario se pensa a salvare solo la sua vita e abbandona Cristo Signore nelle mani di briganti, ladri, lupi rapaci. È il Buon Pastore se espone la sua vita alla morte per la difesa della vita di Gesù Signore. Il cristiano, Buon Pastore di Cristo, deve dare la sua vita per la vita di Cristo. Lui si lascia uccidere perché Cristo viva. Gesù Signore si è posto interamente nelle mani del cristiano. Se il cristiano lo fa vivere, Lui vive. Se il cristiano lo abbandona a se stesso Lui, muore nei cuori e nelle menti. Se il cristiano pensa alla sua vita, non c'è vita per Cristo. Oggi il cristiano pensa alla sua vita, e la morte di Cristo sta divenendo una vera pandemia. Ogni cuore si sta dimenticando di Lui. Cristo è come un neonato abbandonato dalla madre e lasciato in aperta campagna. Non c'è possibilità di vita per Lui, perché gli manca il seno della vita che è il cristiano.
Cristo vive nutrendosi della vita del cristiano, allo stesso modo che il cristiano vive alimentandosi della vita di Cristo. Sono vita l'uno per l'altro. Se il cristiano non si alimenta di Cristo, muore a Cristo e Cristo mai si potrà alimentare di Lui. Un cristiano morto non può essere cibo di vita per Cristo Gesù. Sarà sempre un mercenario che penserà a salvare il suo cadavere perché non venga sbranato dalla morte. Ma senza Cristo, rinnegando Cristo lui è già nella morte eterna. A che serve salvare un cadavere, quando sta precipitando l'anima nella morte eterna? O noi salviamo Cristo dalla morte, o Cristo non potrà salvare noi dalla morte eterna. Vita per vita, morte per morte!
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vera vita di Cristo Gesù.
Spunti di riflessione:

- Se ci apriamo a Cristo e lo lasciamo entrare totalmente dentro di noi, temiamo che Egli possa portar via qualcosa della nostra vita? O abbiamo paura di rinunciare a qualcosa di grande, di unico, che rende la vita così bella?
- Tu hai paura? Paura di cosa? Perché?
- A volte, sei stato/a perseguitato/a a causa del tuo impegno con l’annuncio della Buona Notizia di Dio che Gesù ti ha annunziato?
- Siamo coerenti nel proclamare la nostra appartenenza alla Chiesa? Oppure viviamo una situazione di comodo?
- Prendiamo sul serio la Parola sapendo che Cristo è il maestro e noi il discepolo?
- Abbiamo fiducia in Dio nonostante ci sentiamo contro corrente non solo nel linguaggio dei media ma della maggior parte dell'opinione pubblica?